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Martedì, 30 Settembre 2014 16:40

Codice Deontologico

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Approvato il nuovo Codice Deontologico 

E' stato recentemente approvato il nuovo Codice deontologico degli infermieri italiani che entrerà in vigore subito dopo la presentazione ufficiale al XV Congresso nazionale IPASVI, in programma a Firenze dal 26 al 28 febbraio. Dopo 10 anni dall'ultima edizione del Codice non cambiano i valori professionali e i principi deontologici tuttavia la professione è notevolmente evoluta da un punto di vista giuridico e formativo. Anche la società è in costante e rapida evoluzione, ma l'impegno resta quello di sempre: garantire un'assistenza infermieristica qualificata, pertinente e personalizzata, coniugando capacità di presa in carico, continuità assistenziale, risposta strutturata ai bisogni della persona, della famiglia e della collettività.

"Ogni giorno le grandi questioni bioetiche dominano la cronaca: i temi dei limiti della vita, della morte e della malattia si pongono concretamente sempre più all'attenzione dell'opinione pubblica. Un contesto in cui crescono il ruolo e le responsabilità dei professionisti sanitari, chiamati ad assumere decisioni che investono i diritti fondamentali dei cittadini".  

Gli infermieri danno il loro contributo al dibattito in corso presentando, sulla base di un'ampia riflessione che ha coinvolto per un anno tecnici e soggetti esterni, a cominciare dai movimenti dei cittadini, la nuova edizione del loro Codice deontologico. A quali dettati si ispira il comportamento degli infermieri? In che modo vengono tutelati i diritti degli assistiti e la loro autonomia di scelta? Il Codice è lo strumento chiave per tutelare i diritti dei cittadini, vincolando i comportamenti dei professionisti sanitari a norme chiare ed esplicite. 

"Il nuovo Codice degli infermieri italiani intende  adeguare alle esigenze odierne le qualità di un professionista che da sempre è apprezzato dai malati e dalle loro famiglie:  un rapporto sull'assistenza domiciliare integrata di "Cittadinanzattiva" evidenzia che l'infermiere è la figura maggiormente presente con quasi il 90% delle visite".  

Ai grandi temi etici gli infermieri italiani rispondono con due importanti articoli del codice che recitano: "l'infermiere tutela la volontà dell`assistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionati alla sua condizione clinica coerenti con la concezione da lui espressa della qualità della vita, quando l`assistito non è in grado di manifestare la propria volontà tiene conto di quanto da lui espresso in precedenza e documentato" e, ancora, "l`infermiere non attua e non partecipa a interventi finalizzati a procurare la morte, anche se la richiesta proviene dall`assistito". No, dunque, all'accanimento terapeutico e una posizione chiara ed esplicita anche rispetto al tema dell'eutanasia.

Il Presidente
Dott. Stefano Bazzana

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Letto 765 volte Ultima modifica il Lunedì, 09 Marzo 2015 18:58