Via Pietro Metastasio n.26 - 25126 Brescia - tel. 030.291478 fax 030.43194

COOKIES e POLICY
Questo sito utilizza i cookies di profilazione per tenere conto delle scelte di navigazione fatte dall’utente. Inoltre, vengono utilizzati anche cookies di parti terze. Per avere maggiori informazioni e conoscere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy. Continuando a navigare sul sito, l’utente accetta l’uso dei cookies. Per proseguire conferma di aver preso visione di questo avviso cliccando QUI o su qualsiasi altra parte del sito.”  


1pos

vademecum elezioni

 Vademecum Elezioni OPI Brescia

L’infermiere: il designer dei sistemi sanitari del futuro

ManifestoA3di Stefano Bazzana e Roberto Ferrari

Oltre 600 persone fra cittadini, infermieri e volontari hanno partecipato sabato 14 maggio alla Giornata Internazionale dell'Infermiere, per la prima volta a Brescia celebrata in centro storico, nella prestigiosa e accogliente sede del Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Brescia.
L'esperimento di coinvolgere, oltre agli iscritti, la cittadinanza bresciana e il ricco mondo delle associazioni si è rivelato un vero successo. Circa 200 professionisti hanno partecipato al convegno "Infermieri e innovazione: Nuovi modelli organizzativi più vicini al paziente", sono stati effettuati più di 400 screening gratuiti nel bel chiostro del complesso di Via S. Faustino e soprattutto hanno risposto al nostro invito oltre 20 associazioni di pazienti e di infermieri che hanno potuto allestire i loro stand lungo tutto il magnifico quadriportico medievale.

Perchè cercare l'alleanza con i pazienti? Perchè riaffermare il patto infermiere-cittadino?

La nostra immagine normativa stride molto con l'immagine sociale che abbiamo e che i media offrono. L’infermiere oggi, quando va bene e non rimane invischiato (spesso ingiustamente) nei casi di cronaca o nei paragoni sessisti, è ancora considerato una figura che lavora in ospedale, che distribuisce pillole o che fa iniezioni.
Viceversa l'infermiere in Italia ha precise responsabilità derivanti dalla legge, percorsi di carriera, laurea di primo e secondo livello, master di primo e secondo livello, dottorati di ricerca. L'infermiere del terzo millennio ha competenze e capacità clinico-organizzative di alto livello, rivolte al bene primario della popolazione. E non solo. Essere infermiere significa molto di più e a Brescia abbiamo dimostrato di essere in grado di dare un contributo sostanziale nel rivoluzionare il concetto stesso di healthcare. Ecco perchè, in questo maggio 2016, sia attraverso il convegno ECM sia con le molteplici iniziative collaterali, abbiamo dedicato la Giornata dell’Infermiere all’innovazione, nella sua accezione sia tecnologica sia organizzativa.

Innovazione tecnologica ad esempio.
All’inizio del nostro progetto HackathonBs, parlando con i malati di artrite reumatoide che hanno partecipato (ABAR), ci siamo resi conto che il percorso che porta all’acquisizione e all’utilizzo degli ausili è decisamente troppo tortuoso. Una volta poi che questi giungono nelle mani dei malati, risultano generalmente obsoleti, poco adattabili alle loro esigenze e, non da ultimo, brutti. L’estetica non è secondaria, soprattutto se si lega allo stigma della malattia.
Ecco allora che il Collegio IPASVI di Brescia si è fatto portatore di un bisogno globale e ha raggruppato: infermieri (esperti di assistenza), malati di artrite reumatoide (i veri esperti delle problematiche quotidiane derivanti dalla loro malattia) e makers, artigiani digitali i quali sono in grado di trasformare un problema in un oggetto che ti aiuta a risolverlo, il tutto con bellezza e stile.
Il designer pertanto è una figura a metà fra l’arte e la tecnica e che, per questo motivo, ricorda molto da vicino quella dell’infermiere.
Durante questa esperienza nella quale gli infermieri hanno avuto un ruolo non solo di promotori ma di leader , abbiamo lavorato a stretto contatto con altre professioni molto diverse dalla nostra (oltre ai designer ad esempio gli ingegneri), e ci siamo messi nelle condizioni di imparare cose nuove cose, soprattutto su noi stessi. “Voi infermieri siete makers nati” dicevano “Sapete sfruttare al meglio le risorse a disposizione, e avete ingegno e manualità”. Questo ci ha incoraggiato, facendoci comprendere le nostre qualità e che dobbiamo puntare in alto, molto più in alto di come abbiamo fatto finora, senza timori reverenziali di sorta.
Per questo motivo a metà mattina abbiamo invitato i convegnisti a scendere nel chiostro e durante il buffet che abbiamo chiamato "Un caffè con le Associazioni", di fronte a molti cittadini sorpresi e divertiti sono stati presentati i prototipi degli ausili realizzati con le stampanti 3D, ovvero i frutti di un processo di auto-attivazione che è esitato appunto nel progetto HackathonBs, una maratona di ricerca con l’infermiere nel ruolo di leader.

"E' stata una bella emozione vedere i risultati del lavoro fatto da noi pazienti con i makers e gli infermieri ha dichiarato la sig.ra Domenica dell'Associazione ABAR. Un coltello leggerissimo ed esteticamente bello, gli "omini" apribottiglie, la possibilità di impugnare le chiavi per aprire la serratura di casa. L'industria si occupa dei massimi sistemi, mentre qui abbiamo cercato le risposte ai problemi che incontriamo nella vita quotidiana, come poter scegliere liberamente cosa mangiare senza farsi condizionare dalle limitazioni imposte dalla malattia: questo fa molto bene al morale!".

L’innovazione tecnologica tuttavia deve andare di pari passo con quella organizzativa, una sinergia virtuosa che, come hanno illustrato con alcuni progetti i relatori al convegno, è difficile ma non impossibile. Purtroppo non si è concretizzata in tutti questi decenni in cui i processi diagnostico-terapeutici hanno fatto passi avanti incredibili, senza però che l’impianto organizzativo dei luoghi di cura (ospedali in primis, ma anche RSA) venisse variato nella sua sostanza, fatta di sveglia all’alba, pasti ad ore improbabili, organizzazione mattino-centrica, fortemente gerarchizzata e incentrata sulle risorse economiche.
Questa forma organizzativa risalente alla fabbrica ottocentesca e, ancor prima, alla caserma, ha lasciato per strada l’elemento più importante: il paziente, ovvero il cittadino che, entrando in un luogo di cura, è costretto a disperdere la propria soggettività nel sistema di regole tipico delle istituzioni chiuse, con conseguenze negative purtroppo sul processo diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo. Se un paziente è costretto ad andare a dormire alle 22.00, magari in un ambiente rumoroso a causa delle attività legate al turno di notte, ed a svegliarsi alle 6.00 il bisogno fondamentale di sonno-riposo non può non risentirne, con effetti a catena su tutto il suo stato di salute.
Per gli operatori invece, una struttura gerarchica di stampo militare (basta guardare la terminologia con termini come “guardie”, “guardiola”, divisioni, reparti e capireparto, “divisa”, ecc.) tende a mortificare le istanze di cambiamento inibendo l’innovazione.
Problematiche queste che volevamo riuscire a mettere a fuoco in maniera lucida. Ma come? Fortunatamente l’umanesimo e l’analisi storica ci sono venuti incontro, permettendoci di dar vita a un’innovazione più globale e, quindi, più vicina alle esigenze soggettive dell’essere umano: il prof. Edoardo Manzoni, Storico e Filosofo dell’assistenza, ha offerto al pubblico una suggestiva e ricca panoramica storica guardando alla storia dell'assistenza e delle strutture sanitarie negli ultimi cinque secoli.
La Collega Annamaria Guarnier (Dirigente Professioni Sanitarie Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento) raccogliendo molti stimoli lanciati dalla relazione magistrale precedente, ha svolto una interessante relazione sui modelli assistenziali più up to date, con riferimento ai dati di letteratura (sia internazionali, sia da ricerche svolte dall'APSS di Trento con l'Università di Verona) mentre la Collega Sonia Tosoni (Coordinatrice del Dipartimento Cardiovascolare di Fondazione Poliambulanza) ha aggiornato i presenti sulle innovazioni organizzative che sono già state sperimentate nel suo contesto operativo, focalizzandosi sull'esperienza di contestualizzazione del Primary Nurse.
Bilancio della giornata in una frase: riflessione sul passato, slancio verso il futuro (organizzativo e tecnologico) e punto della situazione sul presente insomma: tutti passi che sono fondamentali per ri-orientarci come professionisti e per dare, da protagonisti, uno slancio innovativo a tutto il settore sanitario a beneficio delle persone assistite.
Gli infermieri, ha concluso il prof. Manzoni, per il ruolo che hanno e per la posizione che occupano, sono la professione più in grado e più vicina a realizzare questa innovazione.

Comunicato stampa IPASVIBS

12.05.16 - LA VOCE DEL POPOLO

12.05.16 - Riceviamo e pubblichiamo

13.05.16 - BRESCIAOGGI - Infermieri in festa tra cambiamenti e "nuova sanità"

20.05.16 - LA VOCE DEL POPOLO - L'infermiere e la futura sanità 

 

Cerca nel sito

1pos

1pos

1pos

Orari uffici

L. e G. 14.00 - 17.00
M. e V. 9.00 - 11.00
MERCOLEDI' CHIUSO
tel 030.291478
fax 030.43194
info@opibrescia.it
info@pec.opibrescia.it

 

 

 

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos

1pos